L'associazione Qualcosa per il mondo perde il parco don Mario

A Fagnano Olona aperte le buste della gara di appalto: si chiude una storia

L'associazione Qualcosa per il mondo perde il parco don Mario
Pubblicato:

L'associazione Qualcosa per il mondo perde il parco don Mario

gara, associazione

 

Finisce una storia

Si aprono le buste e si chiude una storia. Tanto bella nel suo realizzarsi, quanto triste nel suo epilogo. La gara di appalto della gestione del parco comunale don Mario Mascheroni ha tolto lo spazio pubblico di via Cadorna all’associazione Qualcosa per il mondo, che in questi anni l’aveva preso in carico, trasformato, rilanciato e messo al centro della vita del paese, con evidente successo non solo a livello di frequentazione ludico-ricreativa, ma anche in termini di valore sociale e aggregativo.

 

Una battaglia con 700 firme

Tutto questo è ora azzerato, nonostante la battaglia della stessa associazione – con il supporto di oltre 700 firme (ignorate) e tanto di appigli legali proposti all’amministrazione comunale (cestinati) – per evitare che fosse un bando su piattaforma regionale a decidere – senza riconoscere i meriti e senza assecondare i fatti – il futuro di un parchetto di paese diventato luogo di riferimento per Bergoro e non solo. E che prima che lo prendesse in carico Qualcosa per il mondo (che ora preferisce non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda, tra rabbia e delusione), mettendoci l’anima insieme a una buona gestione, era l’espressione del fallimento della politica fatta di azioni a spot: una casetta di legno scomoda e ingombrante buona per poco, in mezzo a uno spazio verde senza ampiezza schiacciato contro il muro cupo di un colosso fatiscente in degrado, che a chiamarlo parco gli si fa un regalo bugiardo.

 

Luogo di incontro ma anche di sfide sociali

Questo era, prima che l'impegno dei volontari dell’associazione e il loro legame con il luogo lo trasformassero in uno spazio di incontro, di dialogo, di apertura, di leggerezza, di musica e grigliate nelle sere d'estate, ma anche di sfide sociali, di progetti benefici e iniziative per il paese. Un luogo che aveva trovato un’anima, riconoscibile e riconosciuta dai molti che lo hanno frequentato in questi anni, bambini e famiglie, ragazzi e over 80, giovani di ieri e di oggi. Forse anche per quel richiamo al parroco che tanto a lungo qui ha predicato bontà e amicizia, nella semplicità e nella gratuità, valori che hanno rappresentato l’identità del parco in questi anni.

 

Sconfitti dalla legge

E allora l’esito della gara, che estromette Qualcosa per il mondo da questa storia, al di là di chi subentrerà, segna una sconfitta: perché la legge – della quale l’amministrazione si è sempre detta prigioniera, con l’obbligo di indire il bando in ottemperanza delle norme anticorruzione («Purtroppo non avevamo alternative, anzi la legge indirizza verso una rotazione degli appalti di gestione» era stato spiegato anche in consiglio comunale alle interrogazioni delle minoranze) – non ha permesso di difendere una cosa buona. E perché nessuno si è preso la responsabilità di dire «qui si sta facendo bene e si deve continuare», rimboccandosi le maniche per trovare il modo di conciliare le normative con la logica del bene. Perché ora sì che qualcosa è stato corrotto: il sogno di un paese che poteva essere preso da esempio e che invece è stato dilapidato.

Seguici sui nostri canali