Il tribunale dà torto al furbetto del cartellino

Il giudice dà torto al furbetto del cartellino e conferma il licenziamento. E sul caso Narciso...

Il tribunale dà torto al furbetto del cartellino
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Furbetto del cartellino, licenziamento confermato. Il tribunale dà ragione al Comune di Corbetta in seguito al ricorso di Graziano Guerino: “Il Comune ha operato correttamente”, ha sentenziato il giudici.

Furbetto del cartellino: il caso

Il caso scoppiò nel dicembre 2016. Nella bufera due operai, Graziano Guerino e Antonio Iadevaia. Il primo si era assentato dal posto di lavoro e il collega aveva timbrato per lui. Guerino fu beccato in metropolitana dal presidente del Consiglio comunale Alessio Urbano. “Stavo andando da mio figlio, ospite di una comunità”, si giustificò. Guerino negava di essersi accordato col collega. “Ho lasciato il cartellino sulla scrivania”.

Furbetto del cartellino: il ricorso

Iadevaia ha trovato un’altra occupazione e non si è appellato al licenziamento. Guerino, che è separato con quattro figli, è ancora disoccupato e senza introiti. Ha chiesto al giudice reintegro o risarcimento. “Fu solo una negligenza, non volevo truffare il Comune”, è stata la sua giustificazione. Il sindaco non ha voluto mediare, rifiutando la transazione.

Il giudice dà ragione al Comune

La sentenza è arrivata nei gironi scorsi e conferma il licenziamento di Guerino, confermando la liceità delle procedure messe in atto dal Comune e dal segretario generale Selene Lupacchino.

Il commento del sindaco

"Non è mai una vittoria per nessuno quella che si conclude con un licenziamento di un dipendente - sottolinea amareggiato il sindaco Marco Ballarini -. Questa Amministrazione ha dichiarato fin dal giorno del suo insediamento, avvenuto poco più di un anno fa, che non ci sarebbe stata alcuna tolleranza nei confronti dei disonesti che tirano a campare sulle spalle dei lavoratori seri e che fanno tanti sacrifici per dare lustro al nostro Comune. Per nostra fortuna, la grandissima parte dei dipendenti del municipio di Corbetta è integra e onesta, ed è proprio per tutelare questepersone e i cittadini che pagano le tasse che non possiamo più tollerare la furbizia, che definirei una vera e propria truffa”.

Furbetti del cartellino: il caso Narciso

Sospesa per dieci giorni l'agente di Polizia locale Lina Narciso, che aveva timbrato ed era poi andata a bersi un caffè, mentre in Comune si consumava un fatto di cronaca.  Ad annunciarlo il Comune dopo il caso smascherato da Settegiorni a luglio.

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