Fratelli d'Italia fa le pulci sulla videosorveglianza di Gerenzano

Il rappresentante Demis Guidi critica l'operato dell'Amministrazione comunale nella gestione del bando sull'impianto.

Fratelli d'Italia fa le pulci sulla videosorveglianza di Gerenzano
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Fratelli d'Italia-An chiede conto all'Amministrazione comunale di Gerenzano sull'impianto di videosorveglianza. A parlare è Demis Guidi, componente dell'assemblea nazionale di Fratelli d'Italia e responsabile varesino del collegio numero 7 e di Gerenzano.

Fratelli d'Italia sulla gara d'appalto

Come noto ormai a tutti i cittadini gerenzanesi il comune ha indetto una gara d’appalto per individuare un’azienda che si occupasse della fornitura dell’apparato di videosorveglianza tanto pubblicizzato in campagna elettorale. Ma come spesso accade, quando le cose si complicano o si mettono male, ci si dimentica di rendere noto ai cittadini gli sviluppi della questione, e peggio ancora si tende ad insabbiare o a non dare delle risposte in merito. E come nella migliore tradizione così è successo anche a Gerenzano. Fratelli d’Italia-AN, che nell’ultima tornata elettorale ha appoggiato il candidato sindaco Cristiano Borghi, si è affacciata allo scenario gerenzanese mettendo la sicurezza tra i punti principali del proprio programma, come succede su tutto il territorio nazionale, va da se che tutto ciò che riguarda questo punto focale ci trova attenti e sensibili.  Come dicevamo, il Comune ha espletato la gara, ma misteriosamente, l’aggiudicazione non viene data alla ditta ENET SOLUTIONS s.r.l., che secondo i dettami del bando ha presentato la migliore proposta,  ma viene affidata alla ELMAR s.r.l. che arriva solo al secondo posto. A questo punto la ENET SOLUTIONS s.r.l. (la reale vincitrice) si oppone all'aggiudicazione facendo ricorso al Tar, e l’Amministrazione comunale, con la deliberazione di G.C. n. 57 del 16/05/2017 corre ai ripari autorizzando il sindaco protempore a resistere nel giudizio, nominando di conseguenza un avvocato difensore. Allo stesso tempo l’assessore di competenza, al secolo Pierangelo Borghi, cerca una transazione con la ditta ricorrente, nonché reale vincitrice del bando,  dichiarandosi disponibile al versamento di una somma a titolo di accordo affinché si rinunci al ricorso; strada che si percorre quando si è certi di avere torto. Risultato finale?? 2 anni persi, Il Tar si esprime annullando la gara e decretando la compensazione delle spese condannando di conseguenza il Comune a pagare  oltre 6.100 euro, di cui 4.317,36 di costi sostenuti dal comune per l’avvocato  (determina 352 del 24/06/2017) e 1.800 contributo unificato a carico del comune in favore della ricorrente (sent. 00968/17 Reg. Ric.) e spese di consulenza, a carico del Comune e mai comunicateci dall’Amministrazione,  in favore della AD-ADVANCEDs.r.l.

La richiesta all'Amministrazione

A fronte di tutto ciò, ed alle mancate risposte, chiediamo nuovamente conto all’ assessore Pierangelo Borghi o all’amministrazione di informarci sui seguenti punti: chi dovrà pagare queste spese se non la comunità?chi ha individuato le 3 aziende partecipanti? e a quanto ammontano le spese di consulenza corrisposte alla ditta AD-ADVANCED s.r.l.? Essendo ben nota  la sicurezza in se stesso che pervade il Vice sindaco,  lo immaginiamo “certo” della correttezza e genuinità del suo operato (affidamento al secondo arrivato) quindi ci aspetteremmo un ricorso al consiglio di stato, o caso contrario, per quanto possa valere,  un’ammissione di colpa sulla scelleratezza delle decisioni prese, e consentiteci il termine scellerato, perché non riusciamo a trovare un’altra definizione per descrivere la decisione di conferire un contratto relativo ad un appalto pubblico a chi non è il reale vincitore.

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