Free Miro, l’On Brambilla in campo per il cane sequestrato perchè abbaia troppo

Sulla piattaforma change.org ad oggi sono state raccolte oltre 117 mila firme.

Free Miro, l’On Brambilla in campo per il cane sequestrato perchè abbaia troppo
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Free Miro, l’Onorevole Brambilla in campo per il cane sequestrato perchè abbaia troppo.

Cane sequestrato  perchè abbaia troppo

La deputata “calolziese” e fondatrice del Movimento Animalista,  che recentemente ha sventolato la bandiera della Pasqua Vegana, ha deciso di aderire alla raccolta firme per Miro. E’ un  pastore maremmano di tre anni.  Dal 22 marzo si trova nel canile di Rovereto, in Trentino. L’animale è stato “sequestrato” dopo che un vicino di casa della sua proprietaria aveva denunciato che il cane era troppo rumoroso.

“FreeMiro”

La donna quindi  ha aperto una petizione – dal nome “FreeMiro” – attraverso la piattaforma Change.org . La raccolta firme è diretta al Tribunale del Riesame di Trento . L’obiettivo è chiedere alla giustizia italiana di sospendere un’istanza di sequestro preventivo riguardante il suo cane.

Brambilla per Miro

“Aderisco anch’io alla petizione perché sia liberato il cane Miro, reo di abbaiare troppo e troppo forte” spiega l’onorevole Brambilla, recentemente rieletta alla Camera dei Deputati nel collegio Magenta-Abbiategrasso.” Innanzitutto perché un cane non si può sequestrare come fosse un oggetto qualsiasi (soffre confinato in una gabbia, lontano dalla sua casa e dalla sua famiglia). E poi perché questioni del genere vanno risolte con ragionevolezza, buon senso, rispetto e tolleranza reciproca”.

La petizione

Sulla piattaforma change.org  ad oggi sono state raccolte oltre 117 mila firme, non solo di cittadini italiani, chiedono al Tribunale del Riesame di revocare il provvedimento.

Nuova proposta di legge

“L’abbaiare di un cane o il miagolare di un gatto – aggiunge  l’ex ministro – fanno parte delle normali caratteristiche etologiche delle loro specie e non si possono considerare, di per sé, causa di disturbo della quiete pubblica, se non superano la “normale tollerabilità”. Un’espressione che il legislatore ha voluto generica, proprio per riferirsi alla “media sensibilità” delle persone (non una sola) che vivono dove i rumori “fastidiosi” sono percepiti. Peraltro le fonti di rumore, anche in una zona rurale, possono essere molte, quasi tutte di origine umana. Certo è che l’allontanamento coatto pregiudica il benessere dell’animale: perciò, in un mio progetto di legge (AC 19), propongo che in casi del genere non sia mai consentito. La mia solidarietà ai proprietari di Miro. Spero che possano presto riportarlo a casa”.

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