Inventori col pallino dei motori

Sono a caccia di un magnate.

Inventori col pallino dei motori
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Tre ragazzi creativi col pallino delle invenzioni. Luca Pinoli, Roberto Merra e Davide Tacchini, 21 anni, hanno pronto un prototipo di motore interamente elettrico con prestazioni delle batterie almeno tre volte superiori alle classiche. Hanno sfidato i dubbi e le perplessità di familiari e professori, loro studenti di liceo artistico che, ormai 5 anni fa, si sono messi in testa di dar vita a questo progetto.
«Da noi che facevamo l’artistico certo non ci sia spettava che ci mettessimo a lavorare con cacciavite e batterie - scherza Luca, mente del prototipo -, ma alla fine i nostri genitori ci hanno aiutato, anche economicamente». Qualche migliaio di euro è stato investito in quello che è un vero sogno: brevettare il motore elettrico, venderlo e reinvestire in una casa automobilistica propria.
A 21 anni, del resto, bisogna sognare e inseguire i propri desideri: Luca e Davide, magentini, a settembre vogliono riprendere gli studi, interrotti per dedicarsi al progetto, il primo punta su Fisica, il secondo sull’Accademia di Brera. Roberto, bareggese, studia invece da art designer a Torino. «Il motore non usa combustibili, in base alla componentistica, può durare anche 18, 24 ore. Insomma 3-4 volte tanto quelli attuali», racconta Luca.
Altro che tela e pennelli, qui si fa alta ingegneria, nonostante la vocazione artistica: «Mi piace immaginare e, quindi, creare. Ho manualità e una passione per fisica e matematica. E’ stata una progettazione lunga, m ora abbiamo un prototipo. Manca qualcuno che sostenga questo sogno, ci aiuti ad arrivare al brevetto e a venderlo».
Un «magnate» 4.0, insomma, che investa sulla bravura di tre giovani talentuosi che non hanno avuto paura di investire tempo e soldi nel loro futuro. Prendendosi anche dei «visionari», perché, 5 anni fa, in pochi avrebbero scommesso su di loro.
Invece i tre si sono rimboccati le maniche e hanno trasformato il loro sogno di carta in un piccolo capolavoro d’ingegneria. «Ora guardiamo avanti, al prossimo obiettivo, una casa automobilistica nostra, interamente elettrica». Un business del futuro, insomma, costruito con il proprio talento.

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