Il sindaco Romano commenta la reazione di Fornace

"Gli insulti nei miei confronti non mi fanno né caldo né freddo. Si sono comportati come adolescenti ribelli, anche se ormai hanno superato tutti i 40 anni, ma da loro non ci si poteva aspettare nulla di diverso".

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Il Sindaco di Rho, Pietro Romano, commenta la reazione della Fornace dopo lo sgombero avvenuto ieri in mattinata.

Il corteo di Fornace dopo lo sgombero

Ieri mattina, martedì 13 febbraio, la sede di Fornace in via Moscova a Rho è stata sgomberata. Non si è fatta attendere la reazione del centro sociale che qualche ora dopo, alle 21, ha iniziato un corteo per le vie cittadine, in protesta a questo allontanamento dalla fabbrica occupata. La manifestazione è finita ben oltre la mezzanotte con l'occupazione di un nuovo spazio, in via Risorgimento, con lo slogan " Gli sgomberi non fermano la Fornace. Riprendiamoci Fornace: detto fatto".

Il commento di Romano

Durante il corteo gli attivisti del centro sociale hanno imbrattato alcuni muri e vetrine del centro, urlando insulti al sindaco Romano. Non si è fatto attendere il commento del primo cittadino alla reazione di Fornace.

 

"Quelli della Fornace non si sono smentiti. Al di là degli insulti nei miei confronti che non mi fanno né caldo né freddo, hanno dimostrato di non aver alcun rispetto non solo per i beni altrui ma nemmeno per il bene comune. Hanno imbrattato tutto il centro della Città con scritte sui muri e sulle vetrine accanendosi poi sulle sedi del PD. Si sono comportati come adolescenti ribelli, anche se ormai hanno superato tutti i 40 anni, ma da loro non ci si poteva aspettare nulla di diverso. Tra l’altro sapevano benissimo e da tempo che in quel luogo non potevano più restare, perché vi era il problema dell’amianto da bonificare. Erano stati avvertiti da mesi, ma hanno preferito essere sgomberati dalla Polizia per ritargliarsi un minimo di visibilità, manifestare e danneggiare muri e vetrine.  Hanno  occupato un altro capannone in zona industriale a Mazzo: complimenti! Almeno adesso  non disturberanno più la quiete dei vicini, che spesso si erano lamentati del rumore e degli atti vandalici subiti dalle loro autovetture durante i concerti della Fornace. Quanto ai commenti di chi mi ha accusato di aver ordinato lo sgombero in campagna elettorale per prendere qualche voto in più, mi limito a dire che a differenza di loro io non sono candidato per queste elezioni e che la data dello sgombero l’ha decisa la Questura. Io l’avevo sollecitato mesi fa.”

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