Benefici "terrestri" delle imprese spaziali

I soldi spesi nella ricerca spaziale hanno una ricaduta "terrestre". Lo dimostrerà il Gat di Tradate nella conferenza pubblica di lunedì 20 al Grassi

Benefici "terrestri" delle imprese spaziali
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Con una conferenza “ri-cadute dal cielo” il gruppo astronomico di Tradate dimostra che i soldi spesi per le imprese spaziali portano vantaggi anche nella vita di tutti i giorni

I soldi spesi per le imprese spaziali  hanno ricadute "terrestri"

“Capita spesso, in occasione di qualche importante evento spaziale di sentire  certi commenti qualunquistici del tipo: “Con tutto quello che c’è bisogno sulla Terra si  continua a ‘buttare’ soldi  per esplorare lo spazio vicino e lontano  (direttamente con astronauti oppure indirettamente con satelliti automatici)” premette il presidente del gruppo astronomico tradatese, Cesare Guaita, che per sfatare queste affermazioni ha organizzato per lunedì 20 al teatro Grassi una serata sul tema “Ricadute dal cielo”. Relatore Piermario Ardizio, tecnico elettronico e massimo espero di problemi astronautici

"Un dollaro investito in imprese spaziali ne ritornano sette"

La prima cosa da smentire è che per la ricerca spaziale e/o astronomica si spenda tanto. “  E’esattamente il contrario: basti pensare che una grande missione come quella attuale di Curiosity su Marte è costata  più o meno come uno dei moderni carri armati (nella guerra in Iraq ne vennero impiegati a centinaia…)", chiarisce Guaita spiegando: “Tutti gli studi di settore dimostrano che investendo  1 dollaro nello spazio ne ritornano ben  7 di dollari in brevetti e ricadute tecnologiche. Non è un caso, per esempio, che dal 1976 la ricerca spaziale  ha fornito alla vita di tutti i giorni qualcosa come 1300 nuovi brevetti. Una cosa in fondo comprensibile se si pensa che  per andare nello spazio necessitano tecnologie  di avanguardia  che devono essere inventate da zero: tecnologie che poi rimangono gratuitamente a disposizione di tutto il genere umano, ma che mai sarebbero state introdotte senza l’input spaziale".

 La purificazione dell’acqua e delle lenti per occhiali scoperta grazie alle imprese spaziali

Cosa possono avere in comune una pompa per iniettare l’insulina, una tecnica per la purificazione dell’acqua sporca e delle lenti per occhiali che resistono ai graffi ? Ciascuno è il risultato delle ricadute tecnologiche della ricerca spaziale, ossia di soluzioni inizialmente ricercate per  particolari necessità  dello spazio che poi  trovano applicazioni in campi completamente diversi da quelli  per i quali sono state studiate e scoperte. In realtà non solo lo spazio ma tutta la ricerca d’avanguardia (i mega-telescopi terrestri,  i mega-acceleratori di particelle del Cern) porta una serie di imprevedibili ma insostituibili ricadute tecnologiche. "Da questo punto di vista  il futuro si presenta molto promettente, tanto promettente da rasentare la fantascienza:  vedere, ossia assistere Lunedì 20 Novembre alla conferenza di Ardizio al Cine-Grassi, per rendersi conto che quello che oggi è fantasia può diventare, grazie alla ricerca spaziale, una realtà di domani, utile per tutta l’Umanità", conclude Guaita.

 

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