"Se vuoi la pace prepari la guerra?" conferenza a Villa Pomini

"Se vuoi la pace prepari la guerra? "è il titolo della conferenza che rappresenta l’occasione per presentare il saggio di Vittorio Emanuele Parsi

"Se vuoi la pace prepari la guerra?" conferenza a Villa Pomini
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Si terrà a Villa Pomini la conferenza "Se vuoi la pace prepari la guerra?".

"Se vuoi la pace prepari la guerra?"

Martedì 17 Aprile alle ore 21.00 a Villa Pomini l’associazione culturale Il Prisma di Castellanza, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Castellanza, propone un appuntamento per riflettere sullo scenario politico internazionale, chiaramente influenzato dal disaccordo fra le potenze politiche della terra e dalla tensione fra Corea del Nord e Stati Uniti e fra questi ultimi e la Russia o la Cina.
"Se vuoi la pace prepari la guerra? "è il titolo della conferenza che rappresenta l’occasione per presentare il saggio di Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano, Titanic. Il naufragio dell’ordine liberale. Durante la serata interverrà anche Muro Della Porta Raffo, saggista e narratore. L'ingresso è libero.

L'analisi della situazione politica

Partendo da un’analisi della situazione politica internazionale dagli anni ’80 a oggi, Parsi evidenzia come l’ordine liberale, che guidava il sistema internazionale dal secondo dopoguerra, sia stato sostituito da un ordine neoliberale, che, come il transatlantico Titanic di nota memoria, ha portato il mondo su una rotta diversa da quella segnata dal bilanciamento tra democrazia e mercato. Da questa analisi emerge all’orizzonte un minaccioso iceberg le cui quattro facce rappresentano il declino della leadership americana ed l’emergere delle potenze autoritarie di Russia e Cina (sul cui sfondo si stagliano la crisi nordcoreana e quella mediorientale); la polverizzazione della minaccia legata al terrorismo; la deriva revisionista della presidenza Trump; l’evidente affanno delle democrazie strette tra populismo e tecnocrazia. Nonostante le sue difficoltà, solo l'Europa può ancora contribuire a ristabilire la rotta originaria, ma a condizione di vincere la battaglia più difficile, quella interna per riequilibrare la dimensione della crescita e quella della solidarietà.

 

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