Gestione del nido comunale, polemica a Dairago

Gestione del nido comunale: scoppia la polemica politica. Il botta e risposta è già cominciato nella Commissione di giovedì 1 febbraio.

Gestione del nido comunale, polemica a Dairago
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Gestione del nido comunale: la discussione infiamma la politica di Dairago.

Gestione del nido: una commissione per parlarne

Si è parlato soprattutto dell’asilo nido nella Commissione affari generali e servizi alla persona di Dairago. La convocazione era per giovedì 1 febbraio alle 21.30.
Il punto all’ordine del giorno più controverso è stato sicuramente quello relativo alla studio di fattibilità del progetto di gestione dell’asilo nido comunale, affidata dall’Amministrazione all’azienda speciale consortile So.le per un importo stimato pari a 144mila euro all’anno.

Le preoccupazioni dell'opposizione

Nello specifico, il capogruppo di Insieme per Dairago Massimiliano Rampazzo ritiene che il business plan decennale sia troppo ricco di variabili.  Un’altra preoccupazione di Rampazzo nasce dalla possibilità - che egli ritiene essere una certezza - di istituzione di una classe primavera alla scuola materna Rossetti Martorelli, la quale risulterebbe essere più conveniente per le famiglie dei bambini tra i due anni e i due anni e mezzo d’età rispetto al nido. Queste - secondo Rampazzo - opteranno per la classe primavera svuotando di quasi la metà l’asilo nido. Secondo l’Amministrazione, è ancora presto per parlare di “certezza” nell’istituzione di tale progetto.
La richiesta del capogruppo è stata infine di “invitare la scuola materna a un tavolo di confronto per studiare un business plan per il trasferimento del servizio pubblico del nido alla convenzione paritaria (materna, ndr)”. Rampazzo ha anche chiesto all’Amministrazione se “si è interrogata sul risparmio e l’ordine di misura dello stesso che si verificherebbe attuando il predetto trasferimento”.

La parola al sindaco Rolfi

Il sindaco Paola Rolfi ha risposto: “Noi non possiamo conferire il servizio del nido a una persona che ci piace (la scuola materna, ndr). Possiamo conferirlo senza bando - in questo caso - solo perché So.le è una società in-house, altrimenti avremmo dovuto mettere a bando il servizio e chiunque avrebbe potuto partecipare, come da decreto legislativo 50 (del 2016, ndr)”.
La discussione continuerà nella seduta di Consiglio comunale indetta per il 7 febbraio.

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