Digio rapinato e avvelenato in Laos parla per la prima volta in un video

Uscito dal coma e rientrato in Italia dalla casa di cura di Cunardo: "Sto bene. Grazie a tutti".

Digio rapinato e avvelenato in Laos parla per la prima volta in un video
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Rapinato e avvelenato in Laos

Gianluca Di Gioia, detto il Digio, il 35enne di Venegono Inferiore a due mesi dall’aggressione, tornato in Italia, lascia un messaggio video sulla pagina facebook creata per sostenerlo. "Ciao a tutti: volevo ringraziare tutte le persone, vicine e lontane, che mi hanno pensato in questi giorni di difficoltà: amici, parenti ma anche tanta gente sconosciuta. Io sto bene: in un paio di mesi spero di recuperare le forze", commenta sorridendo.

Rapinato e avvelenato in Laos ad agosto 

L’aggressione è avvenuta a fine agosto. Digio, sarebbe stato avvicinato da sconosciuti e rapinato della carta di credito, soldi e cellulari. Aveva picchiato fortemente la testa ed è rimasto per molte ore a terra e sotto la pioggia prima che la polizia lo travasse. La famiglia, contattata dai carabinieri di Tradate, che ha comunicato che il giovane si tovava in condizioni gravi, è subito partita. Il 4 settembre è uscito dal coma.

La solidarietà degli amici

Ricoverato in ospedale in Thailandia è stato riportato in Italia grazie a una gara di solidarietà lanciata da amici e familiari, che in pochi giorni ha consentito di raccogliere più di 100mila euro. Denaro che è servito alla famiglia per pagare le costosissime cure in Thailandia e il trasporto sanitario in aereo fino all’ospedale di Circolo di Varese, dove Di Gioia è stato ricoverato nel reparto di terapia sub-intensiva.

Avvelenato in Laos esce dal coma e parla dalla casa di cura di Cunardo

Finalmente, a due mesi di distanza, il volto sorridente di Gianluca torna a rassicurare quanti hanno temuto per la sua salute, grazie ad un videomessaggio trasmesso dalla casa di cura di Cunardo dove sta portando avanti il suo, lungo ma promettente, percorso di riabilitazione

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