Futuro ex Aermacchi Venegono chiede compensazioni

"Azienda e aeroporto restino a lavorare ma è ora di compensare le sue conseguenze sul territorio". Dopo un'incessante estate di voli si aprono le trattative

Futuro ex Aermacchi Venegono chiede compensazioni
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Niente ampliamento della pista ma maggiore sicurezza per l'aeroporto militare di Leonardo. E dalle due Venegono le richieste di compensare i disagi recati alle comunità.

Niente F-35 e ampliamenti nel futuro dell'ex Aermacchi

Dopo i voli incessanti dei piloti polacchi di quest'estate, e i cambi nei vertici dell'ex Aermacchi (oggi Leonardo) che facevano presagire uno spostamento della logistica da Cameri, in paese già si temeva un incremento delle attività di volo. E voci pressanti vedevano Aeronautica e Leonardo pronti a chiedere nuovi spazi per allungare le piste. Un ampliamento che avrebbe significato l'arrivo dei caccia F-35 nel polo di Venegono. "Non se ne parla", hanno però dichiarato i sindaci Mattia Premazzi e Ambrogio Crespi.

Più sicurezza e regole chiare

Al tavolo di martedì, cui oltre ai due primi cittadini hanno partecipato i vertici aziendali e militari inerenti allo stabilimento venegonese, si è parlato di sicurezza. L'azienda ha infatti la necessità di ampliare le zone di overrun al termine delle piste di decollo. Queste sono le zone che, in caso di inconvenienti nelle fasi iniziali e finali del volo, permettono al velivolo di perdere velocità in sicurezza. Zone che oggi comprendono la via De Gasperi e la via Pellico, chiuse al traffico da delle barriere durante le operazioni di volo. "Secondo Leonardo, quella soluzione non è sicura - riporta Premazzi - Se è vero che fermano le auto, lo stesso non sempre avviene con pedoni e ciclisti. Stiamo aspettando i loro progetti per nuove soluzioni". Una volta presentati i progetti, si discuterà anche di altri aspetti dell'attività aeronautica. "Oggi i voli dovrebbero seguire i criteri di una convenzione risalente agli anni '80 - spiega Crespi - Da tempo c'è la necessità di aggiornarla specie dopo quest'estate. Noi abbiamo già una bozza da discutere".

Le possibili soluzioni

Sul versante di Venegono Inferiore nulla trapela. Su quello di Venegono Superiore, invece, si è già discusso un possibile progetto per adattare la viabilità alle esigenze di Leonardo. Questa prevede l'arretramento della via De Gasperi all'interno del campo affianco, di proprietà demaniale, con uscita su via Caprera verso la nuova rotonda. "In questo modo non ci sarebbe la necessità di avere le barriere attuali, che hanno anche causato qualche incidente in passato - continua Crespi - E non si creerebbero i problemi di traffico di un eventuale passaggio lungo l'attuale deviazione. Tutto il lavoro però dovrà essere pagato da Leonardo, essendo dovuto a una loro esigenza. Appena presenteranno i progetti, dopo Natale, discuteremo sul da farsi anche per quanto riguarda i sottoservizi della via".

Basta sconti

Al prossimo tavolo non si parlerà solo di progetti. I due sindaci sono infatti intenzionati a intraprendere con Leonardo il percorso che alcuni loro colleghi stanno seguendo con Malpensa. "Vogliamo ovviamente che Leonardo resti sul territorio e continui a lavorare - fa sapere Premazzi - E' un'azienda importante e che porta qui l'eccellenza aeronautica. Ma è una presenza che porta anche disagi alla comunità: inquinamento acustico, ambientale e preoccupazioni. Crediamo sia giunto il momento di mettere tutto sul tavolo e cercare una soluzione. Lì la gente deve poter lavorare, ma qui deve anche poter vivere. Abbiamo richiesto a Leonardo i dati su tutti gli aspetti delle loro attività che ricadono sulla popolazione. Vogliamo discuterne scientificamente". Soluzione che significa, in concreto, finanziamenti per il territorio e compensazioni. "Quest'estate abbiamo subito tutti le conseguenze di un aumento dei voli, spesso a bassa quota e per tutta la giornata - conclude Crespi - Così non va bene. Servono regole nuove e compensazioni. E ho intenzione di chiamare al tavolo anche tutti i Comuni vicini che, pur non ospitando Leonardo, ne vengono interessati".

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