Sindaco nega cittadinanza onoraria ai bimbi stranieri: bufera

Calati non vuole dare false speranze ai piccoli

Sindaco nega cittadinanza onoraria ai bimbi stranieri: bufera
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Sindaco nega cittadinanza onoraria ai bimbi stranieri: bufera sulla Giunta Calati dopo il Consiglio comunale.

Il video del Consiglio

Sindaco nel mirino

In Consiglio comunale Chiara Calati spiega il suo no: "Non vogliamo dare una falsa speranza a questi bambini". Il progetto non rientra nelle linee programmatiche e, aggiunge Calati, "possiamo derogare al regolamento", rispondendo all'interpellanza Pd.

Furia dem

"Colpevole indifferenza", così la definisce l'ex presidente del Consiglio comunale Eleonora Preti. "Un provvedimento dal forte valore simbolico, previsto da un regolamento che oggi l’attuale amministrazione sceglie di ignorare e calpestare con motivazioni prive di qualsiasi fondamento giuridico.A chiunque capitasse di mettere piede in una classe italiana risulterebbe evidente che la battaglia per lo ius soli non è un obiettivo, men che meno una presa di posizione ideologica, ma una condizione necessaria. Ogni giorno noi insegnanti, a ogni livello, siamo chiamati a costruire le competenze di cittadinanza, cioè a creare le condizioni culturali perché diritti e doveri siano estesi a tutti coloro che abitano il nostro territorio. La negazione della cittadinanza mina alla base la costruzione educativa, impedisce alla scuola, e quindi allo Stato, di riconoscere e tutelare dei diritti che esistono nei fatti, ma non per la legge".

Fu istituita da Invernizzi

L’iniziativa della cittadinanza onoraria  voluta dall’Amministrazione Invernizzi, come in molte altre città d’Italia, "era un tentativo, sia pur insufficiente, di colmare questo vuoto, di dare il giusto riconoscimento a chi fa parte a pieno titolo della nostra comunità - chiosa Preti -. Ieri sera la città ha fatto dieci passi indietro, chiudendosi in un atteggiamento miope e pavido che rifiuta di guardare in faccia alla realtà.  Ma non ci arrendiamo. Continueremo a batterci perché bambine e bambini, ragazze e ragazzi abbiano pari dignità. E possano guardare con più fiducia al domani", chiosa.

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