Caso Vitalone, il Pd attacca il sindaco Beretta

Sabato presidio "dem" per la legalità a Senago

Caso Vitalone, il Pd attacca il sindaco Beretta
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Caso Vitalone, infiamma la polemica. Il Pd attacca il sindaco dopo il “passo falso" dei giorni scorsi.  Magda Beretta ha prima confermato l'assessore ( il cui fratello è stato arrestato con l'accusa di associazione mafiosa) e poi ritirato in tutta fretta le deleghe.

Caso Vitalone, l'affondo di Razzano

"Come mai il sindaco Magda Beretta il 29 settembre difende l’assessore Gabriele Vitalone e dodici ore dopo torna sui suoi passi per togliergli le deleghe? Lo spieghi ai suoi cittadini", così il coordinatore politico della segreteria metropolitana, Paolo Razzano, in merito alla decisione del sindaco di Senago di ritirare le deleghe all’assessore Vitalone (FI). "La difesa della legalità – prosegue - non può essere brandita dalla Lega Nord a giorni alterni o peggio solo quando conviene, ma è un principio rispetto a cui i partiti e gli amministratori pubblici hanno l’obbligo di tenere sempre alta la guardia, anche a Senago.

La fuga di notizie

Dopo l'articolo di Settegiorni, venerdì 29 settembre, in aula, il sindaco Beretta ha riconfermato l'assessore Vitalone. Nella giornata di sabato, il Pd senaghese, fa trapelare la notizia del ritiro delle deleghe. Ed è bagarre, con la prima cittadina leghista che attacca i dem per la fuga di notizie e promette indagini interne per individuare eventuali responsabili. Intanto il Pd precisa: "Non è stato un dipendente pubblico a divulgare il documento".

Il presidio

Sulla vicenda interviene anche il segretario cittadino del PD Lorenzo Conforto: “Il sindaco Magda Beretta ha dimostrato non solo di aver operato scarsa vigilanza sulle persone cui ha affidato la fiducia e importanti deleghe per l'amministrazione della città, ma anche di avere poco controllo su chi compone la sua maggioranza. La città di Senago merita rispetto. Sulla lotta alle infiltrazioni criminali e malavitose non sono ammessi silenzi". Sabato 7, alle 4.30, appuntamento in piazza XXIV Maggio per chiedere all’Amministrazione di fare luce "sulla grave minaccia che incombe sulla città, e per ribadire a voce alta il nostro impegno e la responsabilità a proseguire nella difesa della legalità e nel contrasto ai fenomeni mafiosi”.

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