Prima operazione in Italia: neurostimolatore in bimba epilettica di 5 anni

I neurochirurghi del Del Ponte cambiano la vita a una bimba affetta da epilessia farmaco-resistente. In Italia è la prima volta che si effettua questo tipo di operazione in una paziente così giovane.

Prima operazione in Italia: neurostimolatore in bimba epilettica di 5 anni
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All'ospedale di Varese, prima operazione in Italia di impianto di un neurostimolatore di ultima generazione in una bambina di 5 anni con epilessia farmaco-resistente.

Neurostimolatore: in Italia mai in una paziente così giovane

E' stato impiantato mercoledì dai Neurochirurghi dell'Ospedale di Circolo il primo neurostimolatore vagale di ultima generazione su una bambina di cinque anni. Mai si era fatta, in Italia, quest'operazione in una paziente tanto giovane. Operazione che in Lombardia viene eseguita in solo due centri e che è necessaria per curare le forme di epilessia resistenti ai farmaci.

Apparecchiatura intelligente e innovativa

"L'elettrostimolatore impiantato intorno al nervo vago della piccola - spiega Alessandro Dario, il neurochirurgo che ha eseguito l'intervento insieme alla collega Emanuela Cartini e con la supervisione del primario della Neurochirurgia, Davide Locatelli - è un'apparecchiatura intelligente, davvero innovativa. Sulla base del ritmo cardiaco riesce a cogliere i segnali di una crisi epilettica in arrivo e la blocca sul nascere, offrendo così alla bimba la possibilità di vivere una vita normale".

L'epilessia

L'epilessia è una patologia che può essere davvero impegnativa per chi ne è affetto e per i suoi famigliari. Spesso insorge nei primi anni di vita.  Nei casi più gravi, come quello in questione, determina continue crisi, anche venti al giorno, che impediscono a chi ne è colpito di vivere la quotidianità ostacolando anche le operazioni più semplici.
"In molti casi l'epilessia viene risolta o comunque attenuata dai farmaci. In alcuni casi però le terapie mediche non danno alcun beneficio. Si parla in questi casi di epilessie farmaco-resistenti - spiega il dottor Giorgio Rossi, Direttore della Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza dell'Ospedale Del Ponte -  In questi casi, verificata l'effettiva impotenza dei farmaci, si decide per la via chirurgica, in collaborazione con i neurochirurghi".

L'intervento

L'intervento sulla bimba è durato circa due ore. L'operazione è consistita nell'impianto di un neurostimolatore intorno al nervo vago che, tramite impulsi elettrici, evita le crisi epilettiche. I nuovi neurostimolatori hanno permesso un decisivo salto di qualità annullando i tempi di 'taratura' degli strumenti. "Questi neurostimolatori di ultima generazione - spiega ancora il dottor Dario - sono così intelligenti da autoregolarsi immediatamente fin dalla loro attivazione, che avviene una decina di giorni dopo l'intervento. Capiscono quando è il momento di intervenire per bloccare una crisi sul nascere e quando invece le alterazioni nel battito cardiaco sono dovute ad altro, ad esempio ad un aumento dello sforzo fisico del paziente".

Ora per la bimba una vita normale

Pee la bambina, che da anni era seguita dalla Neuropsichiatria infantile del Del Ponte, inizierà ora una nuova vita. Operata, dopo una notte in Terapia Intensiva Neurochirurgica è stata ricoverata nella Pediatria del Del Ponte. Tra pochi giorni tornerà a casa. "Il merito di questo intervento non si esaurisce con l'atto chirurgico - spiega la dottoressassa Anna Iadini, referente per la Direzione Medica dell'Ospedale Del Ponte - c'è stato davvero un lavoro d'équipe. A partire dai neuropsichiatri che hanno saputo individuare il caso e che continueranno a seguirlo negli anni, fino agli anestesisti che hanno accompagnato l'intervento prima, dopo e durante, e ai pediatri. Il fulcro di tutto questo è l'Ospedale Del Ponte, che sta quindi già bene interpretando il ruolo di polo materno infantile di riferimento che gli è stato assegnato".

"Orgoglio e speranza"

"Questo intervento ci riempie di orgoglio e di speranza - commenta il professor Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento della Donna e del Bambino dell'ASST dei Sette Laghi - E' l'evidenza delle grandi potenzialità dei nostri professionisti, amplificate dal gioco di squadra. Potenzialità che permettono di coniugare le tecnologie più nuove con l'esperienza e le competenze cliniche anche nei casi più delicati, e rivela con chiarezza gli sviluppi del futuro più immediato della nostra assistenza. Casi come questo non resteranno isolati a Varese. E noi siamo pronti a far diventare queste eccezioni la nostra regola ponendo l'Ospedale del Ponte sempre più punto di riferimento per le patologie complesse della donna e del bambino ".

"Nuovo punto di partenza"

"I nostri professionisti stanno dimostrando con i fatti come il Polo di eccellenza per la Donna e il Bambino sia reale e necessario. - commenta soddisfatto il Direttore Generale dell'Asst Sette Laghi Callisto Bravi - Interventi come questo non sono per noi un traguardo. Ma il punto di partenza di un percorso di crescita che conferma la bontà di questo progetto".
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