Caso islamico, il sindaco si affida al burocratese

Silenzio politico dopo la decisione del Tar.

Caso islamico, il sindaco si affida al burocratese
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Nessuna risposta politica dalla Giunta Calati sul "caso islamico". Fa rumore il silenzio dell'Amministrazione, dopo la notizia per cui il Tar, interpellato dall'associazione Moschea Abu Bakar (ampio servizio sul giornale in edicola), ha stabilito che il Comune entro 5 giorni dovrà individuare un luogo per far pregare la comunità, in occasione della festa del sacrificio che cade il 14 agosto.

Caso islamico, il sindaco si affida al burocratese

E mentre i commenti si sprecano, con sostenitori della Giunta Calati e oppositori che difendono e attaccano le scelte del sindaco a colpi di social, la prima cittadina affida al "burocratese" la posizione ufficiale della sua maggioranza: "L’Amministrazione Comunale di Magenta, sempre nel pieno rispetto dell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, pur non condividendo, né in fatto, né in diritto, il provvedimento monocratico cautelare temporaneo assunto in data 01/08/2019 in pressoché totale assenza di contraddittorio, può al momento confermare che, previa necessaria analisi procedimentale del decreto, adotterà nel più breve tempo possibile le soluzioni conformative maggiormente confacenti alla in tal modo concessa tutela anticipatoria del preteso interesse avanzato dalla Associazione Moschea Abu Bakar. Il tutto, ovviamente, senza alcuna acquiescenza ed impregiudicati i mezzi di difesa e gravame concessi dall’Ordinamento statale".

Un no continuo agli islamici

Insomma, il sindaco Chiara Calati mantiene un profilo basso, in attesa di approfondire tutti gli aspetti di una vicenda che si trascina da mesi e che scaturisce dal no, ripetuto più volte e in più occasioni, a concedere un luogo di preghiera alla comunità musulmana, anche temporaneo. Intanto, arrivano i primi commenti politici , da parte di consiglieri regionali del centrodestra.

Silenzio, invece, dai gruppi politici cittadini legati alla maggioranza, apparentemente "tramortiti" da una notizia inattesa e bersagliati da chi, in opposizione, ora attacca.

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