Terapie anticoagulanti protagoniste al Fornaroli

Numeri e scenari per le cure di domani.

Terapie anticoagulanti protagoniste al Fornaroli
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Successo per il  convegno sulle nuove terapie anticoagulanti, in scena mercoledì 13 giugno nell'aula magna “Tunesi” dell'ospedale Fornaroli di Magenta. La seconda edizione del convegno "Quando, Quando, Quando” ha visto  la partecipazione di esperti nazionali e internazionali. L'organizzazione scientifica del convegno è stata curata dal prof Antonino Mazzone con la collaborazione del dott Nicola Mumoli e del prof Francesco Dentali.

Focus su terapie anticoagulanti

In un'aula magna gremita i relatori hanno fornito indicazioni cliniche in merito all'utilizzo dei nuovi farmaci anticoagulanti e fatto chiarezza sulla gestione dell'anticoagulazione in particolari situazioni, per esempio come gestire una emorragia da anticoagulante. Fare il punto della situazione serve anche un non dimenticare che, nonostante la ventata di innovazione farmacologica, le necessità sanitarie del paziente devono essere organizzate in modo adeguato. Dare la risposta ai bisogni delle persone in trattamento con l'anticoagulante diverrà sempre più una richiesta sanitaria importante. "L’aumento esponenziale delle due patologie e cioè il Tromboembolismo venoso e la fibrillazione atriale sarà più rapido nei prossimi anni e quindi il ricorso a un DOAC (farmaci anticoagulanti ad azione diretta) sarà più frequente. In Italia sono circa 1 milione di pazienti trattati con farmaci anticoagulanti (farmaci antivitamina K e farmaci anticoagulanti ad azione diretta)", hanno spiegato i medici.

C'era anche il sindaco Chiara Calati: video

I numeri

Nella Asst Ovest milano, il 2,2% della popolazione è in terapia con anticoagulanti e, si stima che - entro la fine del 2018 – i pazienti in trattamento con i DOAC diventeranno più di 1000. I nuovi farmaci anticoagulanti sono stati introdotti nel 2013 ed il loro utilizzo ha portato a molti cambiamenti nella gestione dei pazienti: I risultati si dimostrano ottimi anche sul fronte delle complicanze, emorragie in primis, spesso ridotte. Quanto emerge dai dati clinici di utilizzo degli anticoagulanti non deve però condurre una banalizzazione nel loro impiego: le esigenze sanitarie dei trattamenti permangono e devono essere ben gestite. Il paziente in terapia anticoagulante ha bisogno di cure sanitarie, indipendenti dal genere di farmaci.

Convegno all'ospedale
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Convegno all'ospedale

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I bisogni

Superato oggi il momento dell’introduzione dei nuovi anticoagulanti orali per uso cronico, resta viva la necessità di rispondere il più possibile e nel modo più adeguato alle varie e importanti necessità terapeutiche, tra cui: la corretta prescrizione e selezione dei pazienti, l’idoneo follow-up clinico, la corretta informazione ed educazione al paziente sull’uso ottimale di questi farmaci, e ogni azione utile volta ad ottenere la più alta aderenza possibile alla terapia. Tutto ciò comporta la diffusione di conoscenze specifiche, l’impegno da parte dei professionisti della sanità coinvolti, un’adeguata organizzazione dei servizi del Sistema Sanitario, e infine un rapporto costante e costruttivo con i pazienti e i loro familiari.

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