Addio alla piccola Lyza, a Solbiate vola il saluto dei compagni di scuola

Il piccolo feretro circondato dal silenzio, rotto solo dal pianto.

Addio alla piccola Lyza, a Solbiate vola il saluto dei compagni di scuola
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Chiesa gremita e lacrime per l'addio alla piccola Lyza Bernardi, la bimba di 4 anni che ha perso la vita a causa di un malore mentre faceva il bagno a casa.

Addio alla piccola Lyza, don  Paolo: "Non esiste dolore più grande"

"Non può esistere dolore più grande di questo. Ma anche se non potremo mai comprenderlo, sappiamo che oggi Lyza sta giocando col Signore". Sono risuonate tra i magoni, i singhiozzi e le lacrime, stamattina nella chiesa parrocchiale di Solbiate Arno, le parole di don Paolo. Difficile parlare della tragedia che ha strappato la piccola Lyza dalle braccia dei genitori e dei suoi cari. "Se penso a Dio - ha aggiunto don Paolo - l'immagine che mi appare è quella che ho visto sabato pomeriggio, quando il papà e la mamma stringevano la loro piccola che non c'era più".

"Ora ci chiede di accendere i nostri sogni"

Rompendo ogni ritualità, prima dell'uscita dalla chiesa del piccolo feretro bianco è risuonato non un canto liturgico ma "Lo Stelliere", la canzone dello Zecchino d'Oro che Lyza amava e cantava spesso. "Da oggi lei è come lo stelliere, brilla e ci chiede di accendere i nostri sogni e i nostri desideri. In questi momenti difficili è facile dire tante frasi fatte, che hanno però poco di cristiano - ha aggiunto il parroco - Ho sentito, ho letto, "Dio l'ha voluta come suo angioletto". No. Non si dica che questa è stata la volontà di Dio, perchè il Dio in cui crediamo non strappa i bambini dai loro genitori ma piange insieme a noi".

I disegni dei compagni di scuola in cielo

Anche le insegnanti della scuola elementare hanno voluto salutare la piccola. "Grazie Signore che ce l'hai donata - ha detto una delle maestre nella registrazione ascoltata in chiesa - Lyza, la tua presenza ci ha sempre portato serenità e gioia. Ti rivediamo ogni mattina entrare e dirci 'Ciao! Sono arrivata' e poi correre a giocare con i tuoi amici, disegnare e raccontare loro cosa avevi disegnato". Fuori dalla chiesa, poi, i compagni di classe le hanno voluto regalare dei disegni, legati a dei palloncini bianchi fatti librare in aria. Con un saluto, quello detto tante volte, ogni giorno, ma rotto dalle lacrime: "Ciao Lyza".

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