Addio Valentina, portata via da un tumore in soli sei mesi

Amava i bambini e se ne prendeva cura come baby sitter e aveva lavorate anche all'asilo di Gerenzano. Solo sei mesi fa la diagnosi di un tumore molto aggressivo che non le ha lasciato scampo. Tre comunità e i Testimoni di Geova stretti nel dolore per l'addio a Valentina.

Addio Valentina, portata via da un tumore in soli sei mesi
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Comunità di Locate, Gerenzano e Mozzate in lutto per la scomparsa della 35enne Valentina Sirigu. La diagnosi solo sei mesi fa, la malattia non le ha lasciato scampo.

Addio Valentina, una vita per i bambini e per Dio

Portata via in sei mesi da un tumore molto, troppo aggressivo per essere sconfitto. Una vita spezzata a soli 35 anni, tra sogni, aspettative e desideri. Tre paesi e un'intera comunità religiosa, quella dei Testimoni di Geova, hanno pianto lunedì Valentina Sirigu, in occasione dell'ultimo saluto terreno a una donna che aveva saputo creare, con la sua disponibilità e il suo impegno, fortissimi legami d'amicizia. "Amava la vita, i bambini erano la sua passione - ricorda la sorella Alessandra - Ma era anche molto religiosa, e predicava la parola di Dio secondo i precetti dei Testimoni di Geova. Quel Dio che non ci ha creati per vivere, soffrire e morire, quel Dio che lei amava profondamente, buono e che non ci abbandona mai".

Un esempio luminoso

Mamma Viviana e papà Donatello sono ora stretti in un dolore inaccettabile. "Non ci sono parole per consolare due genitori che perdono una figlia" continua la sorella, che con Valentina ha perso un'amica e un punto di riferimento.  "Era sempre disponibile, pronta ad aiutare gli altri. Si spendeva per diffondere la parola di Dio, ed è morta in Dio. Per noi è stata un esempio luminoso, e dobbiamo continuare la sua missione di testimone, come lei ci ha insegnato, in attesa della resurrezione". "Amava stare con i bambini - prosegue - e anche se la vita non le ha permesso di essere madre nel suo servizio li ha accuditi con tutto l'affetto che aveva nel cuore. Quando abbiamo saputo della diagnosi, e che quel tumore non le avrebbe dato scampo, abbiamo deciso di non dirglielo, per farle vivere con serenità il suo ultimo periodo. Non saremmo mai stati pronti a separarci da lei, ma non sapevamo che questo momento sarebbe arrivato tanto presto".

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