Affittano i cani per raccogliere l'elemosina

La denuncia arriva da Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente.

Affittano i cani per raccogliere l'elemosina
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Affittano i cani per raccogliere l’elemosina. La denuncia arriva da Aidaa – Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – che denuncia:

“Abbiamo scoperto un vero e proprio racket non solo a Milano ma anche nelle cittadine dell’hiterland. Seguendo le tracce siamo arrivati fino a Monza, Como, Varese, Brescia, Bergamo e Pavia”.

Affittano i cani per raccogliere l’elemosina

Vi sarebbe nel Nord Italia un vero e proprio racket dei cani usati per l’elemosina. La denuncia arriva dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che in queste ore ha diffuso un comunicato in cui, sostanzialmente, ricostruisce un giro di finti mendicanti accompagnati da animali che opererebbe non solo a Milano ma anche in altre province lombarde, Monza compresa.

Secondo quanto ricostruito dall’associazione, i controlli avrebbero preso il via dopo la segnalazione di un “presunto clochard” dell’Est Europa che ogni settimana chiedeva l’elemosina con un cane diverso, malgrado non sia stato esplicitato con esattezza dove.

“Da qui il moltiplicarsi delle foto e delle segnalazioni che ci hanno fortemente insospettito – spiega Aidaa – dando cosi inizio ad una serie di controlli giornalieri, che ci hanno portato alla scoperta di un vero e proprio racket dei cani usati per le elemosine non solo a Milano ma anche nelle cittadine dell’hiterland e seguendo le tracce siamo arrivati fino a Monza, Como, Varese, Brescia,Bergamo e Pavia”.

L’Associazione rivela di aver individuato diversi gruppi di persone responsabili di questo racket che tocca praticamente gran parte delle province lombarde.

“Due i filoni che abbiamo scoperto: il primo riguarda un gruppo di cittadini bulgari che si sposta di zona in zona e di città in città cambiando spesso i cani, tra loro esiste un vero e proprio gruppo di controllo i cui responsabili della tratta spesso sono operativi loro stessi nel centro di Milano ed in particolare nella zona della chiesa di San Carlo, in Piazza Repubblica e Corso Buenos Aires (zona piazza Oberdan). Questi personaggi sono spesso parenti tra loro e si scambiano i cani, hanno individuato in questo modo il business delle elemosine, infatti spesso si spostano anche nel resto della Lombardia”.

In base a quanto riferisce l’Associazione il gruppo sarebbe composto da una trentina di persone che si aggirerebbe con una ventina di cani, sempre gli stessi di razza che vengono scambiati.  I soldi raccolti rimarrebbero per metà nelle mani del singolo senza tetto, mentre gli altri finirebbero ai responsabili, che sono anche gli intestatari dei cani.

“Nei loro confronti sono stati messi in atto già diverse richieste di controllo, ma sono furbi e si sono muniti di documenti dei cani spesso falsi ma non riconoscibili a prima vista. Loro invece sono riconoscibili in quanto oltre ai cani, spesso sono accompagnati da un cartello con la scritta “HO FAME”. Per quanto riguarda invece i cani sono muniti quasi sempre di acqua e cibo. Ma potrebbero essere drogati o comunque sedati in quanto dormono tutto il giorno”.

Aidaa inoltre avrebbe individuato un altro filone composto da tre gruppi di nomadi.

“Questi sono i peggiori – si sbilancia l’associazione nella nota diffusa questa mattina – Uno diretto da una donna che abita a Milano. Lei stessa che si occupa della gestione dei cani di una decina di personaggi, quasi tutti adulti che operano prevalentemente fuori dai supermercati con cuccioli spesso incroci di cani di razza. Da quanto dato sapere i cani li tiene lei stessa in casa e li affitta a 40 euro al giorno, ovviamente anche lei si mette a raccogliere l’elemosina per non dare nell’occhio”.

“Il secondo gruppo è quello del campo di Baranzate dove sono stati trovati anche i cani rubati di razza (o meglio li hanno fatti ritrovare loro in una vicina area cani a Garbagnate) loro invece operano quasi sempre con cani di razza fuori Milano, nei paesi della zona di Rho e Monza, ma si allungano (prendono il treno) anche verso Novara, Varese e Pavia. Spesso i cani sono tenuti senza alcuna ciotola di cibo ed acqua e molto spesso anche picchiati, se li vedete in casi come questi chiamate subito le forze dell’ordine. Infine il terzo gruppo opera tra Bergamo, Brescia e la zona di Lambrate a Milano, di questi non conosciamo la provenienza, ma sappiamo che anche loro cambiano spesso i cani e che provengono da gruppi che si muovono e quindi più difficili da seguire ed individuare”.

Non resta che attendere per verificare che anche le Forze dell’ordine e la Magistratura trovino conferma dell’inquietante quadro e pongano fine al sistema di racket.

 

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