Arrestato ladro seriale, aveva anche tentato una rapina al supermercato di Gerenzano

Dalle immagini delle telecamere al DNA recuperato da un mozzicone: scattate le manette.

Arrestato ladro seriale, aveva anche tentato una rapina al supermercato di Gerenzano
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Ladro seriale arrestato stamattina, mercoledì 22 gennaio, dai carabinieri della Stazione di Saronno. Riconosciuto anche grazie a un tatuaggio.

Ladro seriale arrestato, tra le vittime cittadini e negozi

E' finito stamattina in manette un 26enne del Saronnese accusato di aver commesso negli ultimi mesi numerosi furti ai danni di cittadini e attività commerciali del territorio. Ad eseguire l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Busto i carabinieri della Stazione di Saronno che, insieme al Nucleo Operativo e Radiomobile, avevano indagato sulla serie di reati denunciati dai derubati. Tra le accuse, anche quella per tentata rapina al supermercato di Gerenzano.

Galeotto fu il tatuaggio, e non solo

A collegare quelli che potevano sembrare casi isolati, le immagini di sorveglianza delle telecamere dei negozi rapinati, che avevano inquadrato il profilo di un soggetto con fattezze fisiche e movenze simili ad ogni colpo. Inoltre, in un'occasione da un fotogramma i carabinieri sono riusciti a distinguere nitidamente un tatuaggio che il ladro aveva sull'avambraccio. Questo ha permesso di restringere la cerchia dei sospettati. Altre immagini avrebbero poi permesso di incastrarlo, quelle di uno sportello Bancomat dove aveva prelevato 250 euro con la tessera sottratta a uno dei derubati. Decisivo infine il DNA: sfondando la vetrata di un negozio, il 26enne si era tagliato perdendo del sangue che era stato repertato dai carabinieri e da una telecamera posta nelle vicinanze dell’attività commerciale trafugata, si era notato che a qualche decina di metri di distanza l'autore del furto aveva fumato una sigaretta e gettato a terra il mozzicone. Due prove da cui i RIS di Parma hanno potuto estrarre il DNA, risalendo a un soggetto già arrestato per reati simili.

Immagini, prove e testimoni

Una volta identificato,  gli investigatori hanno proceduto con la ricostruzione di tutti gli eventi: le immagini quindi ritraevano un uomo delle sue stesse sembianze fisiche, il fotogramma del bancomat era corrispondente al volto dell’indagato, il 26enne di cui ormai si conoscevano nome e cognome aveva una bicicletta che era identica a quella descritta da un paio di vittime di furto a bordo della quale lo avevano visto fuggire e, infine, un paio di testimoni avevano riconosciuto nella sua foto segnaletica l’autore di furti a cui avevano assistito. Ad ulteriore riscontro, una pattuglia dei carabinieri lo aveva controllato e fotografato con indosso gli stessi indumenti indossati durante uno dei furti.

L'arresto e le accuse

Ricostruito il fitto quadro probatorio, i carabinieri hanno denunciato il 26enne alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che riconoscendo la piena validità delle indagini svolte ha richiesto la misura cautelare al GIP Piera Bossi, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita oggi. Il 26enne è stato quindi arrestato e accompagnato presso il carcere di Busto Arsizio. Tra gli episodi contestati, tutti verificatisi tra settembre e dicembre, ci sono tre furti a negozi con spaccata della vetrata con un estintore, un furto in un negozio di abbigliamento, un furto di portafogli strappato dalle mani a un cittadino per strada, furti all’interno degli spogliatoi di un’associazione sportiva, un furto di bicicletta, un furto all’interno della sala d’attesa di una casa di cura, una tentata rapina a un supermercato.
Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la commissioni di altri reati analoghi.

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