Arresto maresciallo Calvo, "Fiducia nella Magistratura e nell'Arma"

Il commento del sindaco Massimo Cozzi alla notizia che ha scosso Nerviano.

Arresto maresciallo Calvo, "Fiducia nella Magistratura e nell'Arma"
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Arresto maresciallo Calvo, il commento del sindaco di Nerviano.

Arresto maresciallo Calvo, Cozzi esprime "sostegno all'Arma"

"Venire a conoscenza e leggere di una simile vicenda non è sicuramente una cosa piacevole. Lungi dal sottoscritto entrare nel merito delle indagini, lasciamo che la Magistratura faccia il proprio compito e arrivi, nel più breve tempo possibile, a emettere sentenze". E' il commento a caldo del sindaco di Nerviano Massimo Cozzi, dopo la notizia dell'arresto del maresciallo capo Paolo Calvo.

"Piena fiducia nella Magistratura"

"Piena fiducia nel lavoro dei Magistrati - prosegue Cozzi - e, soprattutto, altrettanta fiducia e sostegno all’Arma dei Carabinieri, impegnata giornalmente per garantire la sicurezza dei Nervianesi. Vicende simili purtroppo ledono l’immagine di chi quotidianamente, giorno e notte, pattuglia l’intero territorio, senza mai lesinare il proprio impegno".

"Domani esprimerò di persona la mia vicinanza ai carabinieri"

"Domani pomeriggio (mercoledì 16 gennaio, ndr), in occasione della partenza a Nerviano del servizio di ascolto con unità mobile - conclude il primo cittadino -, mi recherò personalmente sul posto per esprimere ai Carabinieri il totale sostegno e vicinanza per il prezioso e insostituibile lavoro che, giornalmente, fanno".

 

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Commenti
Gabriele

Parole scontate, che non servono a mitigare uno stato di fatto quotidianamente dimostrato dalle cronache giudiziarie. Non si tratta piu' di "mele marce" come si vorrebbe far credere. Quando l'attenzione della magistratura e' rivolta su ben dieci persone (come nel recente caso a Busto Arsizio) in servizio nella stessa stazione, non e' possibile credere che nessuno, anche di quanti giudiziariamente esteanei alla vicenda, sapesse niente. Non e' pagandoli di piu', come vorrebbero, che si eviteranno casi del genere. Rigore negli arruolamenti, rigorosa deregionalizzazione e frequenti avvicendamenti negli incarichi. Una ricetta che sembra sia stata dimenticata.

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