Cellule di Al Qaeda in Italia da maggio scattate indagini anche a Como e Lecco

Le indagini della Guardia di Finanza, avviate nel 2015 erano partite da Brescia.

Cellule di Al Qaeda in Italia da maggio scattate indagini anche a Como e Lecco
Pubblicato:
Aggiornato:

Un “vorticoso flusso di denaro riconducibile alle movimentazioni Hawala”, era stato registrato nel corso delle indagini che hanno portato all’operazione antiterrorismo dello scorso maggio, con un importo accertato “superiore ai 2milioni di euro”.  Ora si attende l’inizio del processo.

Cellule di Al Qaeda in Italia da maggio scattate indagini anche a Como e Lecco

sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip di Milano nei confronti di due persone con accuse di per associazione a delinquere, truffa e sostituzione di persona.
Stando all’inchiesta delle fiamme gialle (che vede indagate in totale 38 persone) Alessandro Sala, 47enne di Monza e Andrea Nicola Bianchi, 43enne di Milano, sono accusati di aver raccolto oltre 110 mila euro spacciandosi per volontari di una filiale della onlus ‘Un cuore per tutti contro l’emarginazione’ da loro falsamente avviata in Brianza, di fatto sfruttando la denominazione di una vera associazione benefica, da anni operante a sostegno dei bambini affetti da patologie cardiache.

Scoperte cellule di Al Qaeda in Italia

Le indagini della Guardia di Finanza, avviate nel 2015 erano partite da Brescia, hanno preso spunto da una preliminare attività di analisi sui flussi finanziari intercorsi attraverso il circuito dei money transfer con i c.d. Paesi “a rischio”, poste in essere anche da soggetti segnalati dal C.A.S.A. – Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo quali foreign fighters, stanziati nella comunità siriana stabilitasi tra le province di Como e di Lecco (QUI I DETTAGLI). Sin da subito, l’attività investigativa ha consentito di delineare, accanto all’esistenza di una struttura criminale di origine islamica stanziata in Brianza ed attiva nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Europa, un’incessante attività di raccolta e di trasferimento di denaro anche attraverso il canale non convenzionale ‘Hawala’  trasferimento di disponibilità di denaro, su base fiduciaria che avviene senza la movimentazione di capitali – organizzata in maniera stabile attraverso numerosi contatti presenti nei Paesi interessati alle movimentazioni.

Indagine sotto copertura

Personaggio di spicco dell’organizzazione era Anwar Daadoue, alias ‘Abou Murad’, stanziato in Svezia nella città di Norrkping e attualmente in carcere in Danimarca, il quale gestiva l’attività di trasferimento – al di fuori del sistema bancario – di ingenti somme di denaro contante. Lo Scico delle Fiamme Gialle ha quindi avviato un’operazione speciale sotto copertura, in collaborazione con l’Aisi, che ha permesso di avvicinare un importante membro dell’organizzazione criminale, Ayoub Chaddad, acquisendone la fiducia e consentendo di impossessarsi di importanti notizie. L’uomo aveva un passato da foreign fighter e teneva collegamenti con combattenti attualmente impegnati nel conflitto siriano tra le schiere di fazioni islamiste antigovernative. Dall’Aisi, rileva la GdF, è arrivato un “contributo determinante” per comprendere a fondo le metodologie utilizzate dagli indagati per effettuare i trasferimenti di denaro a beneficio delle fazioni terroristiche cui risultavano legati.

I numeri

Le due operazioni avevano portato a 14 ordinanze di di custodia cautelare in carcere emesse dai GIP di Brescia e Cagliari su richiesta delle rispettive Procure Distrettuali Antimafia e Antiterrorismo. Parallelamente erano state ordinate 20 perquisizioni domiciliari in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna.

 

Seguici sui nostri canali