De Corato commenta la vicenda delle ragazze nigeriane ridotte a prostitute e schiave nel Legnanese

"L'attività di prostituzione va disciplinata con leggi e controlli delle Questure e delle Ats". 

De Corato commenta la vicenda delle ragazze nigeriane ridotte a prostitute e schiave nel Legnanese
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Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia ha commentato l'operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Milano insieme a quello di Legnano riguardo  a delle ragazze nigeriane adescate e raggirate con la promessa di gestire un negozio ma poi costrette a diventare prostitute. 

De Corato commenta la vicenda delle ragazze nigeriane ridotte a prostitute e schiave nel Legnanese

"I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano questa mattina, in seguito alla denuncia di due giovani nigeriane giunte in Italia con la promessa di gestire un negozio, hanno arrestato una 44enne nigeriana, a capo di un'organizzazione "familiare", ritenuta responsabile di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione.
Ancora una volta le forze dell’ordine hanno eseguito un ottimo lavoro. Certo è che, dopo i centri gestiti da cinesi che si avvicinano più a case chiuse piuttosto che a centri massaggi, ci mancavano solo le nigeriane che vanno in Africa ad adescare giovani ragazze facendole arrivare sul nostro territorio nazionale con i barconi e promettendogli chissà quale futuro qui in Italia per poi ridurle in schiavitù costringendole a prostituirsi. Questo succede grazie alla politica di accoglienza senza controlli della sinistra che per anni ha permesso a chiunque, anche a chi effettivamente non ha alcun requisito per richiedere lo stato di rifugiato perché, come in questo caso, non scappa da nessuna guerra, di arrivare e rimanere sul suolo italiano favorendo così anche il mercato della prostituzione.
Finché non si disciplina il fenomeno della prostituzione il problema non sarà mai risolto. Durante la XVI legislatura, precisamente il 5 maggio del 2008, alla Camera dei Deputati presentai una proposta di legge per apporre modifiche al codice penale, alla legge 20 febbraio 1958, e altre disposizioni in materia di prostituzione. Tra queste prevedevo di costituire una cooperazione tra le varie prostitute, sotto controllo della Questura e delle ATS per gestire la prostituzione in casa."

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