Frode fiscale per milioni, asse Brianza-Calabria: 21 arresti

Blitz della Guardia di Finanza nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria.

Frode fiscale per milioni, asse Brianza-Calabria: 21 arresti
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Frode fiscale ma non solo: blitz della Guardia di Finanza nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria. Fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro.

Frode fiscale e distrazioni patrimoniali

Come riporta il Giornale di Monza e provincia, ventuno persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Monza in esecuzione di ordinanza di Ventuno ordinanze di custodia cautelare (dieci in carcere) sono state emesse dal gip di Monza. Le accuse: associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione.

Guardia di Finanza in campo

La maxi indagine è stata coordinata dalla Procura di Monza. I provvedimenti cautelari, trenta in totale, sono stati eseguiti a partire dall’alba di oggi dalla Guardia di Finanza di Monza nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria. Tra gli arrestati ci sarebbero anche un ex magistrato e due avvocati.

Operazione “Domus aurea”

Smantellato un articolato gruppo societario riconducibile a un imprenditore edile calabrese residente in Brianza, Giuseppe Malaspina, accusato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore pari a circa 234 milioni di euro. L’operazione è stata chiamata “Domus aurea“.

L’esposto di una lista d’opposizione

Le indagini sono partite da un esposto di una lista d’opposizione di un comune della provincia di Monza e Brianza, che aveva denunciato presunte irregolarità nell’esecuzione di alcuni lavori pubblici, portati a termine in modo non conforme al capitolato. In cambio pubblici ufficiali avrebbero preso tangenti.

Chi è Malaspina

Imprenditore noto e dal passato controverso (negli anni Settanta già condannato a 14 anni per omicidio), il titolare della Gimal è stato su diversi fronti protagonista delle cronache locali. Anche nel ruolo di vittima, come nel caso di una tentata estorsione alcuni anni fa da parte di esponenti di un’altra famiglia vimercatese con radici calabresi, i Miriadi. E poi il tribolato fallimento della sua società e il conseguente stop dei lavori per l’ormai famigerato hotel mai costruito a Villasanta. L’ultima volta il nome di Malaspina venne legato a una vicenda scoppiata a Correzzana: sembra che proprio questa vicenda abbia innescato l’indagine giunta all’apice in queste ore.

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