Ospedale, cibo scadente e c'è chi lo porta da casa

Scattano le prime penali al Fornaroli

Ospedale, cibo scadente e c'è chi lo porta da casa
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Ospedale di Magenta, cibo scadente e c'è chi lo porta da casa. Piovono nuove segnalazioni. Chiariamolo subito: nessuno pretende piatti da chef stellati durante la degenza in ospedale. Ma la decisione dell’Azienda ospedaliera di passare da una cucina (e mensa) interna a un appalto esterno ha segnato un evidente cambio di passo. In negativo.

Ospedale, cibo scadente e c'è chi lo porta da casa

A lamentarsi della scarsa qualità del cibo non sono solo i pazienti, ma anche i tanti dipendenti che frequentano la mensa aziendale e che hanno notato decisamente l’abbassamento di qualità dei piatti serviti dopo l’appalto del servizio. La criticità era già emersa durante l’estate, e forse un po’ offuscata dal caso dei condizionatori in tilt durante il picco del caldo. Allora la direzione aveva assicurato che si trattava di una fase di rodaggio e che presto il tiro sarebbe stato corretto. Ma passate le vacanze, eccoci punto e a capo. Il cibo arriva sempre in ritardo e freddo ai degenti ed è di discutibile qualità: «Zucchine che sembrano una poltiglia, pasta che pare colla, carne che assomiglia di più al gesso. Abbiamo reclamato, medici e infermieri dicono che la situazione è nota e che le rimostranze sono state tante», spiegano i familiari di alcuni degenti. E c’è chi, per evitare di dover mandar giù l’amaro boccone, preferisce farsi portare qualcosa da casa. E così, ecco i parenti arrivare nell’orario di visita o prima dei pasti con la cara, vecchia «schiscetta».

Scattano le penali

Intanto, però, numerose quantità di cibo rimangono sui vassoi, destinate a finire nella spazzatura. Un vero peccato, visto che, comunque i pasti hanno un notevole costo per la collettività. tanto vale, insomma, che siano preparati con più cura. Qualcuno segnala anche la distribuzione di prodotti confezionati scaduti o prossimi alla scadenza. Davvero una situazione intollerabile, in un ospedale come il «Fornaroli» che vorrebbe puntare all’eccellenza.
Abbiamo chiesto delucidazioni alla direzione dell’Asst Ovest Milanese, retta da Fulvio Odinolfi, cui fa capo anche il nosocomio magentino. Ci viene riferito che alcune segnalazioni sono arrivate, ma non così tante come si potrebbe pensare. Qualche provvedimento, però, è stato preso e l’azienda appaltatrice è stata oggetto di un provvedimento sanzionatorio per non aver rispettato gli standard richiesti. Ad oggi, però, le lamentele continuano, anche se forse non tutte vengono formalizzate all’Urp dell’ospedale. Dall’azienda arrivano rassicurazioni: «Presto il servizio migliorerà». Intanto ai pazienti conviene organizzarsi con la «schiscetta» per evitare sgradevoli sorprese.

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