Rescaldinese calcio: "Nessun linciaggio all'arbitro"

Lettera del presidente della Rescaldinese dopo gli episodi avvenuti sul campo di Cerro Maggiore, episodi che hanno richiesta dei carabinieri

Rescaldinese calcio: "Nessun linciaggio all'arbitro"
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Lettera del presidente della Rescaldinese dopo gli episodi avvenuti sul campo di Cerro Maggiore

Le precisazioni del presidente Sara Di Munno

Durante la partita di recupero della 19^ giornata del Campionato di Seconda Categoria, girone M Legnano, disputatasi presso il campo di Via Asiago a Cerro Maggiore tra Virtus Cantalupo e Rescaldinese Calcio, la Società , nella persona del suo Presidente Sara Di Munno, unitamente a tutto il Direttivo riunitosi in assemblea straordinaria, rende noto che la suddetta partita sino al 25° del secondo tempo è stata regolare, vissuta nella massima sportività da entrambe le squadre e dai rispettivi giocatori.
Come riferito anche dal nostro capitano Carriero Francesco, alla mancata concessione dell'ennesimo fallo di mano evidente, confermabile anche dalla squadra avversaria e da tutto il pubblico presente, l'arbitro espelleva dal campo sia l'allenatore Giuseppe Boldorini sia Andrea Mantegazza, minacciando già di sospendere la partita qualora non fossero usciti celermente dal campo.
Stessa minaccia veniva fatta dal direttore di gara dopo pochi minuti con l'inspiegabile espulsione per seconda ammonizione, la prima per un fallo di gioco e la seconda per aver addebitato, secondo lo stesso direttore, al nostro tesserato Oghomnwenrie Alex Osamede, una parolaccia detta nei suoi confronti.
Tale parolaccia era in realtà stata detta da un giocatore della squadra avversaria dopo aver perso palla durante un passaggio finito a suo svavore in fallo laterale. Qui le prime richieste di spiegazioni e le proteste da parte dei nostri giocatori nei confronti del direttore di gara.
Stessa sorte, e stessa minaccia di sospensione, avveniva dopo l'espulsione per rosso diretto a carico del nostro portiere, Christian Zucchella, dopo aver incitato i propri compagni con l'esternazione “oh sveglia!” che l'arbitro attribuiva invece nei suoi confronti.
Anche in questo episodio il direttore di gara minacciava il nostro Capitano di sospendere la partita se il compagno non si fosse apprestato ad abbandonare celermente il terreno di gioco.
Dopo pochissimi minuti estraeva il secondo cartellino rosso a carico del nostro giocatore Corradini Stefano, avvicinatosi a lui, forse troppo repentinamente per chiedere spiegazioni sulla espulsione a carico del compagno.
Da li la tensione causata dal comportamento del direttore di gara portava i giocatori a reagire, con sì troppa veemenza, mettendo in condizione l'arbitro, di ritrovatosi nel parapiglia generale di tutta la nostra squadra rimasta in campo, con probabili spinte tra i giocatori della nostra società, di spaventarsi a tal punto di sospendere realmente la partita. Questo dettato forse data dalla poca esperienza e dalla sua giovane età.
Una volta sospesa la partita e recatosi negli spogliatoi con entrambe le squadre, accompagnato dal nostro Vicepresidente Barbieri Giorgio e non, come dichiarato, dopo aver cercato rifugio nella panchina avversaria, identificava in Mensah Cedric, l'autore di una ipotetica spinta nei suoi confronti.
Non vi è stato nessun linciaggio nei confronti dell'arbitro.
Non vi è stata nemmeno alcuna rissa sedata da parte delle forze dell'ordine tra le tifoserie sugli spalti.
Non vi è stata nessuna rissa in campo tra le squadre né tanto meno rissa tra i nostri giocatori, a parte un acceso diverbio tra due giocatori, dopo il triplice fischio, per i quali verranno, appurati i fatti, presi eventuali provvedimenti.
I carabinieri stessi, chiamati probabilmente a tutela della grossa partecipazione in tribuna, più di 200 spettatori almeno tra cori, fumogeni e tamburi, non hanno ritenuto altresì necessario scortare l'arbitro fuori dagli spogliatoi, ne tanto meno addirittura accompagnarlo a casa, come invece falsamente dichiarato.
Chi gioca o ha giocato a calcio sa benissimo che in una partita in cui ci si gioca la salvezza c'è uno spirito di tensione molto alta, i nervi son tesi come corde di violino e comportamenti da parte del direttore di gara alquanto discutibili e poco lucidi, hanno portato a surriscaldare in modo molto acceso gli animi.
Ciò non giustifica tali comportamenti che vengono comunque condannati dalla Società stessa che comunica che prenderà provvedimenti nei confronti di chi si è reso partecipe di tali proteste verbali nei confronti del direttore di gara.
La scrivente società, nella persona del suo Presidente Sara Di Munno, convocato con carattere d'urgenza una riunione straordinaria del Consiglio Direttivo, si scusano comunque nei confronti della classe arbitrale e del direttore di gara per il comportamento non idoneo di alcuni suoi giocatori e si scusano anche con la società ospitante per aver compromesso il proseguo della gara.
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