Scritta omofoba in ospedale: «Via di qua lesbica» e scatta la denuncia

La dipendente della struttura ospedaliera di Lecco è stata presa di mira già in passato.

Scritta omofoba in ospedale: «Via di qua lesbica» e scatta la denuncia
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“Fuori di qua lesbica!”. Quando la 34enne ha trovato questa scritta sul suo armadietto negli spogliatoi dell’Ospedale Manzoni di lecco ha, a dir poco, avuto un tuffo al cuore. E forse, ma lei non lo ammette, ha dovuto anche trattenere le lacrime.

Scritta omofoba in ospedale: «Via di qua lesbica» e scatta la denuncia

Come raccontano i nostri colleghi del quotidiano online GiornalediLecco.it, la donna, mamma di quattro figli e con una relazione turbolenta alle spalle, da un anno a questa parte ha scoperto di essere lesbica.  E la sua vita è radicalmente cambiata tanto che il prossimo anno convolerà a nozze con la sua compagna.

La dipendente della struttura ospedaliera di Lecco, è stata più volte bersaglio di frasi omofobe. L’ultima offesa ha davvero passato il segno.

“E’ un fatto increscioso – dice il sindacalista Massimo Coppia della Uil – Stiamo valutando nuove strategie per la lotta alla discriminazione sofferta da chi è più debole nei posti di lavoro”.

LEGGI QUI ALTRE TESTIMONIANZE

Un caso di violenza a luglio a Como

Ma quello avvenuto all’ospedale di Lecco non è stato l’unico inquietante caso di violenza verbale (e non solo)  nei confronti degli omosessuali. Nel luglio scorso ad esempio a Como un ragazzo ha rimediato un pugno al volto e ha poi raccontato l’accaduto (e postato la sua foto) su Facebook.  LEGGI QUI IL SUO RACCONTO

In Lombardia una donna su due ha subito molestie sul lavoro

In Lombardia 1 donna su 2 ha subito, nel corso della vita, molestie di natura sessuale sul luogo di lavoro. Di queste, 1 su 6 è stata vittima di tali comportamenti negli ultimi tre anni.

In base agli ultimi dati dei sindacati dunque sono tante, troppe le donne che si rivolgono agli uffici delle Consigliere di parità e agli sportelli dei sindacati aperti su tutto il territorio lombardo per denunciare situazioni di discriminazioni, dirette e indirette di ogni natura, comportamenti lesivi della dignità delle persone che colpiscono soprattutto le donne, ma in diversi casi anche gli uomini, fino a molestie e violenze. Situazioni, quelle incontrate, che richiamano, una volta di più, l’urgenza di interventi concreti.

In questa direzione va il protocollo d’intesa siglato proprio nei giorni scorso tra la Consigliera di Parità regionale, Carolina Pellegrini, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lombardia Elena Lattuada, Ugo Duci e Danilo Margaritella. Il documento ribadisce il consolidato rapporto di collaborazione e intende rilanciare le azioni mirate a creare migliori condizioni di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori nella nostra regione.

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