Dafne scappata per paura della Polizia

La giovane è stata fermata all'autogrill di Castronno in auto con un italiano e un marocchino, che ora sono indagati

Dafne scappata per paura della Polizia
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Dafne scappata

Dafne scappata per paura di essere fermata dalla Polizia

 

Dafne scappata per paura della Polizia. E’ quanto emerge dalla ricostruzione dei fatti compiuta grazie alle dichiarazioni fornite dalla 20enne di Gallarate scomparsa sabato sera nel bosco dello spaccio. Dafne Di Scipio è stata ritrovata nella tarda serata di lunedì all’autogrill di Castrollo, sull’A8, in compagnia di un italiano e di un maghrebino. Nessun rapimento quindi come aveva ipotizzato inizialmente il fidanzato Matteo Alessandro Brambilla, 41 anni, che si era recato con lei nella zona boschiva di via Kennedy, conosciuta come La Sbarra nell’ambiente dello spaccio.

Il racconto della ragazza

La giovane ha dichiarato di essere giunta a “La sbarra” con il proprio fidanzato, di aver cercato di contattare telefonicamente gli spacciatori, ma di non averli trovati, quindi di essere entrata nel bosco a cercarli e di aver udito, a un certo punto, una voce maschile, quella del fidanzato, che urlava “Gli sbirri, gli sbirri!”. A quel punto si è messa  a correre, per timore di essere controllata, in direzione opposta a quella di ingresso, di essere uscita dal bosco e di aver incontrato il soggetto di nazionalità italiana, che conosceva, e quindi di essersi allontanata volontariamente con lui. Ci sono ancora dettagli da chiarire. Ha negato  di essere mai stata sottoposta a violenze o restrizioni della libertà e di aver appreso che la stava cercando solo la mattina di lunedì. La giovane si è inoltre lamentata del clamore che si era generato a seguito delle dichiarazioni del fidanzato. Il marocchino, sentito in qualità di indagato, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre l’italiano, ha sostenuto che aveva dato un passaggio alla ragazza, che la stessa era in compagnia del marocchino. Gli accertamenti proseguono.

Il plauso della Procura a Carabinieri e volontari

Il Procuratore Gian Luigi Fonata sottolinea l’impegno profuso dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e della Compagnia di Saronno, che, in un contesto difficilissimo, lavorando senza sosta dalla sera di sabato alla mattina di martedì, hanno ritrovato la giovane e ringrazia tutte le persone che si sono impegnate nelle ricerche.

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