Azzardo, il Comune di Garbagnate cerca di arginare il fenomeno

Azzardo, il Comune di Garbagnate punta su mappatura dei locali e campagne comunicative preventive a favore della popolazione per contrastare il fenomeno

Azzardo, il Comune di Garbagnate cerca di arginare il fenomeno
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Azzardo, il Comune di Garbagnate punta su mappatura dei locali e campagne comunicative preventive a favore della popolazione per contrastare il fenomeno.

Azzardo, il Comune di Garbagnate cerca di arginare il fenomeno

L'Amministrazione garbagnatese guidata da Davide Barletta tiene alta l'attenzione sullo spinoso tema della dipendenza dal gioco d'azzardo. Giovedì 1 febbraio si è tenuto un incontro cui hanno partecipato il sindaco, l'assessore Fabio Boniardi, rappresentanti del settore Servizi sociali, della Polizia locale e dei commercianti cittadini. E' stata stabilita una strategia per provare a contrastare la ludopatia, che trova più spesso terreno fertile nelle fasce più deboli, come giovani e anziani. Due le direttive lungo le quali l'Amministrazione intende muoversi, anche grazie a finanziamenti di Regione Lombardia. Da una parte, la mappatura di tutti gli esercizi autorizzati al gioco, con la contestuale verifica delle licenze. Particolare attenzione sarà rivolta a bar e ristoranti, ovvero quei luoghi in cui si è esposti al gioco in maniera «involontaria», dato che la funzione primaria del locale non è ludica.

Il sindaco Barletta: “Frustrante non poter emettere ordinanze...”

La seconda linea operativa riguarda la prevenzione, con specifici laboratori. Un passaggio-chiave per arginare il problema: «Informare ci potrebbe permettere di non dover più curare – argomenta Barletta –. Se fossero note le reali speranze di vincita, molti desisterebbero, ma questi dati non sono diffusi a sufficienza. È bene anche che in famiglia si sappiano prontamente riconoscere i sintomi di questo tipo di malattia». Il primo cittadino si sofferma anche sugli strumenti di intervento: «Come sindaco, ho margini decisamente ridotti. Ad esempio, è frustrante non poter emettere ordinanze. D’altra parte, viviamo nell’anomalia di uno Stato che organizza corsi sui pericoli del gioco d’azzardo, ma che da questi trae profitti… Cercheremo vie alternative, dalla prevenzione nelle scuole, agli incontri sulle truffe al Centro Vari.Età e nelle parrocchie».

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