Caduta la giunta di Legnano, opposizioni e "dissidenti" si dimettono

Caduta la giunta di Legnano, opposizioni e "dissidenti" si dimettono
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Caduta la giunta comunale del sindaco Gianbattista Fratus.

Caduta la giunta comunale

Si sono dimessi tutti i gruppi di opposizione, così come il Presidente del Consiglio comunale Alberto Guarnieri (Lega), il consigliere di maggioranza Federica Farina (Lega). Con questo provvedimento, decade il Consiglio comunale e la giunta.
Questo l'epilogo dopo il Consiglio comunale ad alta tensione che si era registrato ieri sera, quando tutta la minoranza e i "dissidenti" non si erano presentati in aula per approvare il bilancio.

Le motivazioni del Movimento 5 stelle

"E così, senza nemmeno arrivare al 2° compleanno, si chiude giustamente la parentesi della
giunta Fratus a Legnano affermano il portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio Andrea Grattarola e il portavoce del movimento in Senato Riccardo Olgiati -. Una vicenda che sicuramente non sarà ricordata come una pagina “memorabile” di politica legnanese, tutt’altro, ma dalla quale la politica stessa potrà trarre degli insegnamenti e spunti importanti per il futuro. Andiamo con ordine. Elezioni 2017: il centrodestra sceglie la più classica delle formazioni locali Lega-FI-FdI per tornare, a tutti i costi, a governare la nostra città dopo la parentesi di centrosinistra 2012- 2017. Una scelta che, come Movimento 5 Stelle, critichiamo fermamente da sempre, in
quanto riunire partiti diversi è sempre foriera di litigi ed incomprensioni che si riflettono
inesorabilmente sulla incolpevole cittadinanza. Il centrodestra, tuttavia, legittimamente ed autonomamente sceglie così la propria compagine, il risultato elettorale lo premia, ma ben presto iniziano i malcontenti interni già alle prime nomine (forse qualcuno ricorderà il caso dell'assessore Alan Rizzi…). Le poltrone sono contese da tutti gli schieramenti in coalizione. Dopo meno di un anno e 10 mesi di governo cittadino ecco i nodi arrivare al pettine - affermano i due esponenti del M5S -. L’inspiegabile allontanamento degli assessori Venturini e Colombo segna un frattura
insanabile. Ma attenzione, i problemi interni alla maggioranza resterebbero tali, seppur non
trascurabili per il buon governo della città, se non fosse per la sostituzione dell’assessore
Venturini con il ritorno in giunta, dopo diversi anni, della Dott.ssa Lazzarini. Pur chiarendo
che non nutriamo pregiudizi verso nessuno, riteniamo evidente l’inopportunità politica
della nomina Lazzarini a causa di evidentissime incompatibilità, peraltro ben note alla città,
sulle quali pare superfluo tornare. Di fronte ad una nomina di tale portata, una richiesta di
sfiducia ci sembrava il minimo che si potesse promuovere per senso di responsabilità verso i
nostri elettori, ma non ci aspettavamo certo che anche dentro alla maggioranza le voci
stonate rispetto al coro fossero così numerose e soprattutto così determinate al
cambiamento. Sarebbe bastato un atto politico di buon senso da parte della maggioranza con la
sostituzione dell’assessore Lazzarini e le intervenute divergenze si sarebbero potute
appianare. Ma, rileviamo tristemente come al perseguimento del bene comune hanno
prevalso orgoglio, senso di superiorità ed imposizione autoritaria delle proprie volontà ed
ora i vincitori delle elezioni ne pagano pesantemente le conseguenze. Chi è causa dei suoi
mal pianga se stesso, diremmo noi! Intendiamoci: la scelta politica di delegittimare il Sindaco ed i suoi consiglieri non l’abbiamo di certo presa a cuor leggero - dichiarano Grattarola e Olgiati -. E’ stata una decisione ponderata e ragionata per giorni, fino all’ultimo momento. Ora Legnano affronterà probabilmente parecchi mesi di gestione commissariale prima di andare a nuove elezioni, forse nel 2020. Ma è il minore dei mali. Non si spaventino i legnanesi, non finisce il mondo. L’Italia è piena di comuni commissariati che vengono gestiti con efficienza anche senza che sia la politica a dettarne l’indirizzo. Certo il rammarico permane, perché in fondo non è mai encomiabile che una città resti senza una guida democraticamente eletta, ma d’altronde non è certo riconducibile a nostre mancanze se alla ragionevolezza e alla sensibilità politica si è preferito lo scontro, sottovalutandone notevolmente i possibili effetti.Si aprirà dunque una fase di traghettamento alle prossime elezioni. Saranno mesi in cui la politica potrà avere il tempo di riflettere e valutare cosa sia meglio per la città. Noi siamo già pronti, come sempre, ad affrontare una nuova sfida con il bene della collettività come unico orizzonte ed obiettivo. Auspichiamo che da questa vicenda anche chi di dovere tragga i dovuti insegnamenti.  Le coalizioni di convenienza non fanno il bene di nessuno, serve coraggio o i fallimenti sono dietro l’angolo".

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