Crisi di Governo | Borghetti: "Condivido l’intervento di Conte seppur in ritardo"

L'esponente del Partito Democratico dichiara: "La prima cosa che auspico ora è che si ristabilisca un dibattito politico rispettoso di tutti e adeguato".

Crisi di Governo | Borghetti: "Condivido l’intervento di Conte seppur in ritardo"
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Alle 15.45 circa di ieri, martedì 20 agosto, Giuseppe Conte ha annunciato la fine del governo gialloverde. Sono passati solo 445 giorni da quando il Carroccio e il Movimento 5 Stelle hanno preso in mano le redini del Bel Paese. Concluso il dibattito a Palazzo Madama, poco dopo le 21 è arrivato il comunicato del Quirinale: "Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Avv. Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto”. Il Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Carlo Borghetti, riguardo alla Crisi di Governo, ha voluto fare qualche considerazione. Condividendo l'intervento fatto da Conte, si chiede però il motivo del ritardo nel denunciare "l'inadeguatezza del suo vice a un ruolo istituzionale così importante".

Crisi di Governo | Borghetti: "Condivido l’intervento di Conte seppur in ritardo"

Ecco le considerazioni del Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Carlo Borghetti.

“Trovo molto condivisibile l’intervento di Conte fatto ieri nell’aula del Senato, sia nella parte di critica senza sconti a Salvini, sia nella parte propositiva. Certo la prima cosa che viene da chiedersi è come mai Conte denunci solo ora la totale inadeguatezza del suo ex vice a un ruolo istituzionale così importante, dopo 15 mesi: come minimo mi sarei aspettato da Conte almeno qualche parola di autocritica, e questo coraggio lui non l’ha avuto, anche rispetto agli errori del Governo gialloverde, che porta il suo nome, e rispetto al fatto che l’Italia oggi sta peggio di un anno fa.

La prima cosa che auspico ora è che si ristabilisca un dibattito politico rispettoso di tutti e adeguato, dopo il degrado istituzionale rappresentato in questi mesi dall’ex Ministro dell’Interno, e per superare la politica dei “vaffa”.

Se poi dalle consultazioni al Quirinale uscirà una maggioranza parlamentare in grado di fare il bene dell’Italia, tanto meglio: per creare uno sviluppo rispettoso dell’ ambiente, per dare lavoro innanzitutto ai giovani, per combattere le disuguaglianze e creare una coesione sociale senza la quale non c’è futuro per il nostro Paese. Credo che questo sia esattamente il dovere di coloro che ci rappresentano in Parlamento”.

 

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