Treni, Scurati: "Troppo facile attaccare la Regione omettendo quanto fatto dai Governi Pd"

Dopo la protesta di stamattina, martedì 13 novembre, è intervenuto il consigliere regionale della Lega Silvia Scurati.

Treni, Scurati: "Troppo facile attaccare la Regione omettendo quanto fatto dai Governi Pd"
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Treni, dopo la protesta di stamattina, martedì 13 novembre, è intervenuto il consigliere regionale della Lega Silvia Scurati.

Treni, la replica di Scurati

“Per capire la situazione attuale non si può ignorare quanto è avvenuto in passato, dato che i mancati investimenti si ripercuotono sul presente. Per quanto riguarda le affermazioni dei colleghi del Pd, credo sia troppo facile puntare il dito contro Regione Lombardia omettendo però quanto fatto dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni”. Così Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, è intervenutain aula nel dibattito sul servizio ferroviario in Lombardia.

"Lombardia penalizzata"

“Lo Stato e la Regione sono soci al 50% di Trenord, ma il comportamento negli ultimi anni è stato ben differente. Un esempio concreto è dato dalla flotta di Trenord: 390 treni, di cui 200 di proprietà Ferrovie Nord e 190 di Ferrovie dello Stato. Si tratta di una flotta disomogenea, con un età media di 9 anni per i treni di Fnm e 32 anni per i treni messi a girare sulla rete lombarda da Fs.  Una situazione estremamente penalizzante per la Lombardia, confermata dalla mancanza di investimenti da parte statale. Dal 2010 al 2018 la Regione ha investito 3 miliardi di euro per l’acquisto di nuovo materiale rotabile contro appena 170 milioni messi dallo Stato. Le Ferrovie dello Stato hanno consegnato 480 nuovi treni a tutte le Regioni italiani ad esclusione della Lombardia che teoricamente, facendo la media, avrebbe dovuto ricevere 110 treni”.

"L'ad di Ferrovie nominato dal Pd"

“Gran parte delle scelte che hanno svantaggiato Trenord – prosegue Scurati - sono state compiute da Renato Mazzoncini, che dopo mirabolanti imprese compiute a Firenze, fu premiato da Matteo Renzi con la nomina di ad di Ferrovie dello Stato e poi riconfermato dal governo Gentiloni, sempre a guida Pd. Per poter investire in Lombardia, Mazzoncini pretendeva di avere il 51% di Trenord: un vero ricatto ai danni dei pendolari lombardi”. “Ora che il Pd non sgoverna più questo Paese . conclude il consigliere della Lega -  sono molte le speranze per  il futuro. La Regione e il nuovo Governo stanno già valutando ogni azione possibile per il rilancio del servizio e per la tutela del diritto alla mobilità dei nostri pendolari. E’ importante, a questo fine, che vi sia il massimo consenso sulla Risoluzione che stiamo oggi per votare e che dà pieno mandato alla Lombardia e al suo Governatore Fontana per andare a Roma a trattare sul servizio ferroviario nella nostra Regione”.

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